venerdì 11 dicembre 2015

Nuda proprietà: l’investimento 2.0



Nuda proprietà: l’investimento 2.0
La compravendita della nuda proprietà, patrimonio cash e immobiliare in un’unica soluzione


Secondo la legge di Darwin la sopravvivenza di una specie è strettamente legata alla capacità di quest’ultima di adeguarsi ai cambiamenti, mutando ed evolvendo. Allo stesso modo la società odierna si trova di fronte alla necessità di cambiare stile di vita e abitudini di spesa e risparmio in base alle mutate condizioni economiche derivate dall’assetto socio politico e congiunturale del Paese. La giungla di cemento ha imposto nuove leggi di sopravvivenza ai suoi abitanti che, come veri guerrieri, si trovano a fronteggiare tutti i giorni problemi che richiedono soluzioni ben diverse da quelle adottate in passato. Un esempio per tutti è la difficile situazione economica che ha investito il Paese negli ultimi anni, obbligando gli italiani al risparmio e ai tagli sulle spese, non solo quelle superflue. Il tasso di disoccupazione è al 12,7% e quella giovanile è al 44% (dati Istat), rendendo la pensione un miraggio per le generazioni future. Da un’analisi basata sui dati Istat un terzo delle famiglie italiane ritiene l’investimento immobiliare la principale forma di utilizzo del surplus finanziario, confermando il mattone ancora uno dei beni rifugio in tempi di crisi. Investire in un immobile consente di garantirsi una dimora e di ottenere dalla vendita dello stesso una liquidità che si rivaluta negli anni. La nuda proprietà rappresenta in questi mutati scenari economici un investimento sicuro e lungimirante, che differisce nelle prospettive e nelle modalità da ogni altro tipo d’investimento, qualificandosi a tutti gli effetti come l’investimento 2.0.
Dal risultato della terza indagine internazionale Global Investor Pulse condotta dalla società di investimenti BlackRock su un campione di 27mila decisori finanziari in 20 Paesi, di cui duemila residenti in Italia, è emerso che nel nostro Paese si è poco inclini a rischiare e molto attenti al risparmio soprattutto rivolgendo lo sguardo alla pensione.
Il timore sulla salute dell’economia interna dell’Italia rende il 68% degli italiani non disposto a rischiare il proprio denaro per una rendita maggiore, dato nettamente superiore rispetto al 59% della media europea.
Il profilo dell’italiano che investe è quello di una persona che segue personalmente le operazioni finanziarie assumendosene la responsabilità, e attento al proprio futuro finanziario.
Dal sondaggio emerge inoltre che gli italiani allocano i risparmi lasciando in liquidità una grossa percentuale del capitale totale, circa il 43%, scelta vista come un atteggiamento prudente, una fonte di sicurezza e disponibilità immediata e il resto pianificando investimenti per il 13% in immobili e il 30% in azioni e obbligazioni.
Dall’analisi di dati ulteriori emerge come la pensione sia vista come un miraggio per il 48%, un’ aspirazione per il 21% e una priorità per il 16%, mentre il restante 15% la accantona in pensioni integrative. Inoltre gli italiani investono per il 47% se comprendono lo strumento d’investimento e il 39% se quest’ultimo ha la capacità di crescere in ogni fase di mercato.
Dall’analisi globale dei dati emersi risulta evidente come la compravendita della nuda proprietà risponda a tutti i requisiti che il singolo ritiene essenziali per poter investire. La nuda proprietà difatti ha la capacità di rivalutarsi in ogni fase del mercato, essendo legata non solo all’andamento del settore immobiliare bensì anche all’età dell’usufruttuario. Inoltre è uno strumento d’investimento trasparente e di comprensione immediata, esente da calcoli complicati esclusivi degli addetti al settore. La compravendita della nuda proprietà permette di garantire la liquidità immediata per uno stile di vita più agiato al pensionato che decide di venderla senza rinunciare al godimento del bene, continuando quindi a viverci e, allo stesso tempo, risulta un investimento lungimirante per l’acquirente che può garantire un immobile a se stesso, o ai propri eredi in futuro, oltre che la scelta di riottenere liquidità dalla rivendita.
Elena Castelli

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